E’ BUFERA PER IL “GRILLINO” FEDEZ
“C’è il delirio al Maracanà” cantava questa estate il rapper-collega Emis Killa. “C’è bufera a X Factor 8″ potrebbe essere, invece, il nuovo tormentone di Fedez. Il giurato del talent di SkyUno, infatti, è finito nel mirino di Federico Gelli ed Ernesto Magorno, deputati del Partito Democratico. Il motivo? E’ canoro e si intitola “Non sono partito“, l’inno che il rapper milanese ha scritto per il raduno a Roma del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo e nel quale – in perfetta linea con la politica grillina – viene preso di mira il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Fedez attacca: “Hanno chiesto la mia testa come agli anni del fascismo”
ha scritto e rivelato la scorsa notte Fedez dal suo profilo Twitter, passando al “contrattacco” con un messaggio, un tantino eccessivo nei termini, postato anche tramite la sua pagina Facebook:
“Io non sono a X Factor per fare propaganda e mai l’ho fatta, ma da cittadino ho le mie idee politiche e non ho nessun motivo per tenerle nascoste, il fatto che per averle espresse si chieda la mia testa ci riporta indietro di 60 anni alla censura e al fascismo“.
La replica del PD: “Linguaggio di Fedez molto vicino al M5S”
Non si è fatta attendere – come riportato da Adnkronos – la replica, anche ironica, dei due deputati del PD Federico Gelli ed Ernesto Magorno:
“Invece di parlare a sproposito di fascismo, il rapper Fedez rispetti le istituzioni democratiche [...] Evidentemente il giovane artista fa fatica a distinguere tra una spazio tv di carattere politico e una trasmissione di intrattenimento. Figuriamoci se qualcuno possa e, tantomeno, voglia chiedere la sua testa. Il linguaggio impiegato da Fedez lascia pensare che sia molto vicina la sua prossima candidatura con il Movimento 5 Stelle, di cui è il cantautore ufficiale: auguri”.
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