CASO VAROUFAKIS, ENDEMOL: “COMPENSO IN LINEA CON IL MERCATO”. MA LA RAI INTERVIENE
Varoufakis ha ricevuto “un compenso in linea con il mercato“. Attraverso il suo Presidente e AD, Paolo Bassetti, Endemol è intervenuta nella polemica sul cachet sborsato per l’ospitata dell’ex ministro greco a Che tempo che fa. E’ stata la società di produzione, infatti, a sganciare il profumato compenso al professore ellenico: 24mila euro più volo il prima classe, secondo quanto svelato dallo stesso Varoufakis. Rai3, invece, ha espresso parere favorevole da un punto di vista strettamente editoriale.
Dopo le polemiche e le precisazioni da parte di Viale Mazzini (che se ne è prontamente lavata le mani), Endemol – che ha gestione diretta economica degli ospiti della trasmissione - ha reso nota la propria posizione con una dichiarazione di Bassetti:
“A Che tempo che fa i politici ovviamente non sono mai stati pagati per la loro partecipazione. Il caso di Yanis Varoufakis rientra nel caso di personalità che fanno conferenze internazionali come attività professionale” e Varoufakis ha ricevuto “un compenso in linea con il mercato“ ha dichiarato il Presidente e Ad di Endemol, come riporta l’Ansa.
Resta solo da capire a quale mercato Endemol si riferisse. Infatti lo stesso Varoufakis, con la divulgazione delle proprie note spese, ha fatto sapere di aver partecipato anche a diversi appuntamenti pubblici a titolo gratuito. E tra le recenti performance condotte senza ricevere compenso ci sono state pure un intervento alla Bbc e uno alla Bocconi di Milano.
Caso Varoufakis: Fabio Fazio sdrammatizza
Su Twitter, intanto, Fabio Fazio sdrammatizza. Rispondendo ad un utente (che scriveva: “se Fazio riceve in pubblicità più di quanto spende, ha ragione lui”) il conduttore ha cinguettato:
Caso Varoufakis: Rai rafforza divieti su compensi agli ospiti politici
Ma a Viale Mazzini pare l’abbiano presa più seriamente. Dopo il caso Vaorufakis, infatti, i vertici della Rai hanno emanato una direttiva che ha reso più stringente il divieto per l’azienda di erogare compensi a politici che partecipano a trasmissioni televisive e radiofoniche. “Il divieto è stato esteso anche a tutte le società che producono per la Rai” ha fatto sapere l’azienda.