MINGO, L’EX INVIATO DI STRISCIA LA NOTIZIA ACCUSATO DI TRUFFA A MEDIASET
Avrebbe truffato Mediaset per 170mila euro con la complicità di sua moglie. La Procura di Bari ha chiuso le indagini su Domenico De Pasquale, in arte Mingo: l’ex inviato di Striscia la Notizia è accusato di essersi fatto pagare dieci servizi televisivi che denunciavano episodi di malaffare in realtà mai verificatisi e frutto di fantasia. Oltre all’attore barese, le indagini hanno coinvolto anche la moglie Corinne Martino, amministratrice della società Mec Produzioni Srl, che aveva sottoscritto il contratto con Mediaset.
L’inchiesta, coordinata dalla pm Isabella Ginefra, era partita dopo un approfondimento della polizia giudiziaria su un servizio di Striscia la Notizia realizzato da Mingo, nel quale si denunciava l’esistenza di un falso avvocato. Ma quel legale, secondo quanto accertato, non è mai esistito. La Procura ha posto l’attenzione sulla produzione di dieci servizi televisivi ’sospetti’, per i quali Mediaset (che risulta parte offesa) avrebbe pagato a Mingo e alla moglie un compenso di 21mila euro. La cifra va aggiunta ai 160mila euro annuali.
Secondo il pm, i due si sarebbero fatti rimborsare anche costi non dovuti per figuranti e attori. Il tutto sarebbe avvenuto all’insaputa di Fabio De Nunzio, il ’silente’ collega brindisino che realizzava i servizi in coppia con Mingo. Dopo essere stati allontanati da Striscia la Notizia proprio per il caso dei presunti servizi falsi, nel novembre scorso Fabio e Mingo avevano debuttato assieme su Telenorba con ”Luciano, l’amaro quotidiano“, un tg satirico che strizzava l’occhio al programma che li ha resi celebri.
Ora per Mingo e sua moglie le accuse sono di truffa, simulazione di reato, falso, calunnia ma anche diffamazione ai danni degli autori del programma di Mediaset, da loro indicati in comunicati stampa e sui social come corresponsabili ed ideatori dei servizi falsi.