SANREMO 2017: ROBIN SCHULZ OSPITE DELLA QUARTA SERATA
Robin Schulz ospite internazionale della quarta serata del Festival di Sanremo 2017. Il teatro Ariston è pronto per diventare un enorme dancefloor? Lo vedremo tra poco quando l’accattivante beat di Shed a light (il singolo di Schulz con David Guetta) avrà il suo spazio in scaletta: sonorità dance e archi in crescendo per un inno a non smettere di sperare che possa (r)esistere una piccola luce anche nella più densa oscurità.
Robin Schulz ha cominciato a fare il dj molto giovane (a 17 anni, ora ne ha 30), ispirandosi a Richie Hawtin, Svev Väth, Armand van Helden e a Tiësto. Dopo aver anche gestito un club, ha deciso di dedicarsi totalmente all’attività di produttore di musica e la sua fulminante e appagante carriera gli ha dato ragione. Il dj e produttore discografico tedesco è il vero Re Mida della dance dei nostri tempi: 150 certificazioni fra dischi d’oro e di platino (11 in Italia), 7 milioni di dischi venduti e oltre 2 miliardi di streaming su Spotify. Può vantare anche una nomination ai Grammy e una vittoria agli Echo Awards & Ebba Award.
Per Schulz il successo è arrivato nel 2014 quando ha scelto di remixare Waves, brano del rapper olandese Mr Probz, alla fine dello stesso anno pubblica l’album Prayer che contiene Prayer in C del duo Lilly Wood and the Prick e Sun goes down con la collaborazione di Jasmine Thompson (colonna sonora della presentazione 2015/2016 del Bayern München). E poi sono arrivati Headlights con Ilsey e Sugar con Francesco Yates (pezzo che ha suggerito il titolo per l’ultimo album). Ecco, alla maggior parte del pubblico italiano (sicuramente quello “tipo” del Festival) tutto questo dirà poco o nulla, dunque esibirsi a Sanremo potrebbe essere l’occasione giusta per Robin Schulz per farsi conoscere da una platea, per lui, insolita.