Propaganda Live: Zoro «retwitta» Gazebo su La7. Contenuti militanti e senza sorprese
Copia e incolla. Anzi, Retweet. Al suo debutto su La7, Zoroha peccato di presunzione: si è convinto cioè che il format da lui inventato e proposto su Rai3 non necessitasse di particolari aggiustamenti in vista del trasloco in casa Cairo. Nessuna novità, nessuna sorpresa. Così, Propaganda Live – il suo nuovo programma – si è presentato ieri al pubblico della rete terzopolista come una mera riproposizione di Gazebo in versione estesa. Come un prevedibile Retweet televisivo, per usare il gergo social gradito allo stesso Diego Bianchi.
Su La7, Zoro ha riportato pari pari la formula utilizzata in Rai: le classifiche dei tweet, gli ’spiegoni’ di Marco Damilano, le vignette di Makkox, gli intermezzi musicali della band ed i filmati commentati in studio. Stavolta, però, il videomaker romano ci ha aggiunto un po’ di Propaganda(coerentemente al titolo, del resto). Nella prima puntata, infatti, si è potuta percepire una certa sensibilità ideologica «de sinistra», applicata soprattutto alla scelta dei contenuti video e alla chiave interpretativa ad essi attribuita.
Per parlare di migranti – uno tra i principali temi del primo appuntamento – è apparso pure Roberto Saviano. Con la sicumera di chi pretende di spiegarti come stanno davvero le cose, lo scrittore campano ha detto la sua in messaggio registrato (il solito monologo soporifero). Nel corso della serata, Zoro ha trasmesso anche due pregevoli contributi video: un servizio da lui stesso realizzato sulla nave di una Ong ed un reportage di Francesca Mannocchi sulle condizioni in un centro di detenzione libico.
Anche in questo caso, però, sebbene si trattasse di contenuti validi, Propaganda Live è arrivata buon’ultima. Niente di nuovo sotto il sole: nella loro drammaticità, immagini simili erano già state proposte da altri programmi come Piazzapulita (per rimanere a La7), Le Iene, il Tg1 o SkyTg24, che proprio nei giorni scorsi ha trasmesso un servizio dalla Libia firmato dalla stessa Mannocchi. Per non parlare dei video dalla convention forzista di Fiuggi, già mostrati (magari con una qualità audio migliore) anche altrove.
Unica novità della nuova trasmissione è stata la sit-com “Scuola Bianchi”, tutta giocata su alcuni stereotipi e interpretata da Zoro assieme al direttore di La7 Andrea Salerno. Un innesto curioso sì, ma tutto sommato non così dirompente né politicamente scorretto (anzi, forse il contrario). Ulteriore nota dolente, l’eccessiva durata del programma, che si è protratto oltre la mezzanotte e mezza!
Essendo Propaganda Live uno spazio tarato sull’attualità, non sappiamo se Zoro – il cui estro è certamente decisivo – troverà linguaggi ed intuizioni più valide nel prosieguo della stagione. Né lo escludiamo. Certo è che non bastano una riproposizione di Gazebo ed i complimenti via Twitter di Jovanotti a rendere soddisfacente un debutto senza sorprese.