Nuovo digitale terrestre: entro il 2022 lo switch off al Dvb T2-Hevc. 45 milioni di televisori da sostituire o ‘aggiornare’
Nove televisori su dieci saranno da cambiare entro il 2022 con apparecchi di nuova generazione. E’ l’Europa che ce lo chiede. In ossequio alle disposizioni di Bruxelles, la legge di Bilancio 2018 contiene la norma che prevede lo switch-off al DVB-T2 con Hevc, cioè un passaggio al nuovo sistema per le trasmissioni televisive, entro il 30 giugno 2022. L’evoluzione porterà allo spegnimento del vecchio digitale terrestre e così, per continuare a vedere la tv, gli italiani dovranno dotarsi di televisori in grado di sostenere la nuova tecnologia.
Nell’articolo 89 della legge di Bilancio -intitolato: “Uso efficiente dello spettro e transizione alla tecnologia 5G”- si prevede la cessione della banda 700 Mhz agli operatori di telefonia mobile. Entro il 31 maggio del 2018, l’Agcom dovrà quindi approvare un nuovo piano di assegnazione delle frequenze che avverrà zona per zona, gradatamente.
“Lo switch-off con la liberazione della banda 700Mhz avverrà con una transizione di due anni, dal 2020 al 2022, anche se il governo ha iniziato il percorso già lo scorso anno quando ha previsto che dal primo gennaio del 2017 fosse obbligatoria la commercializzazione esclusivamente di televisori con tecnologia Dvb T2-Hevc al fine di avviare con largo anticipo il naturale ricambio degli apparecchi“
si legge in una nota del Ministero per lo Sviluppo Economico (Mise). La tecnologia Dvb T2-Hevc sarà introdotta solo nel 2022, quando nello switch-off saranno coinvolte tutte le emittenti nazionali. Per quella data si prevede che il naturale ricambio dei televisori con le nuove tecnologie sarà sufficiente a garantire la transizione senza particolari problemi per gli utenti. Stando ad alcune stime, gli apparecchi che nei prossimi anni dovranno essere adeguati alla nuova tecnologia saranno circa 45 milioni.
I consumatori dovranno quindi acquistare un nuovo decoder dal costo minimo di 25 euro o sostituire completamente il televisore. A tal proposito, nella manovra è stato previsto anche lo stanziamento di 100 milioni di euro come contributo alle famiglie per acquistare i nuovi apparecchi. Verranno quindi assegnati 25 milioni di euro all’anno, per quattro anni, tra il 2019 e il 2022 per favorire il processo di ricambio.
Il piano prevede anche la riforma completa della numerazione unica, il cosiddetto LCN che è tutt’ora oggetto di contenzioso, che indica la posizione nel telecomando delle varie reti.