Senti chi Mangia: il cibo in tv perde la sua sacralità
Se dovessimo descrivere con una sola parola il nuovo show di Benedetta Parodi, quella parola sarebbe “caciara“:Senti chi Mangia, che segna il suo ritorno su La7, non è un vero e proprio programma di cucina, ma una gara disastrata e tragicomica che sembra un Giochi senza frontiere ai fornelli. Tutto molto caotico ed esasperato, ma originale.
Da una parte due concorrenti che non sanno cucinare nulla, dall’altra due chef – Eugenio Boer e Felice Lo Basso – che devono guidarli attraverso gli auricolari nella realizzazione di un piatto sofisticato. La calma e la professionalità che questi cercano di dimostrare all’inizio si perde dopo poco, ed eccoli urlare, disperarsi e dare istruzioni a qualcuno che sembra non parlare neanche la loro stessa lingua.
Sì, perchè l’esagerazione sta nel mettere ai fornelli persone che non solo non hanno mai cotto un uovo, ma a quanto pare non sono proprio mai state in una cucina: gente che non sa distinguere un limone da un’arancia, che non sa fare il caffè. Una cosa inverosimile che toglie veridicità alla gara e che fa pensare ad un copione scritto sottolineando troppo i punti focali.
E’ tutto esagerato, ma la cosa diverte perchè il cibo perde quella sacralità che i cooking show da tempo impartiscono al pubblico. Anni di MasterChef hanno insinuato il dubbio che, sfilettando male una triglia, si possa finire all’inferno, ma in Senti chi Mangia questo non succede, anzi: c’è un giudice, Andrea Grignaffini, che dinanzi a tanta incompetenza ride di gusto, rilassato come mai avevamo visto un critico gastronomico.
In quest’ottica la Parodi, cuoca da sempre informale, calza a pennello al format, e nell’ultima parte ritrova anche il proprio mood, quando recupera tutto il materiale sprecato per realizzare un piatto di fortuna e non buttare via niente. Messaggio che, da Chef Save the Food in poi, sta diffondendosi sempre di più nel programmi di cucina.