GRANDE FRATELLO 10: IL NATALE NON FRENA LE PASSIONI DEGLI INQUILINI
Per quanto la regia abbia cercato di sorvolare sulle effusioni infatti è ormai chiaro che il dilemmma amici-amanti si sia sciolto a favore della seconda opzione: il principe tra un pensiero strampalato e l’altro ha chiesto alla verace catanese di non lasciarlo mai solo, dando il via a un rapporto che non ha più timori di sorta, coronato da lunga passione per tutta la notte. Carmela visibilmente estasiata dovrà però aiutare il papà fashion a costruire un giocattolino per il figlio…un augurio di Natale un po’ paradossale.
Secondo filone dominante in questo speciale by night è stato l’amore tempestuoso tra Pitt e Veronica. L’ennesimo ammiccamento della ragazza al coinquilino di turno ha fatto montare la rabbia di Massimo che, dopo una sfuriata condita di insulti pesanti, ha elaborato la consapevolezza che il loro sia un rapporto destinato a non decollare, causa incompatibilità estrema. Per la cronaca il barese si è autodefinito un troglodita malato di gelosia, senza possibilità di redenzione.
La palma del bizzarro va ancora una volta all’eccentrico Mauro, capace di tenere banco in ogni affaire della casa. Dai consigli, non disinteressati, a Veronica e Massimo affinchè lascino perdere, alla litigata, con tanto di mano insanguinata dopo il gesto di rabbia, con il compagno di letto Daniele per aver avanzato pretese per la nottata sulla coniglietta Nile, passando per l’ironico tentativo di molestareMaicol, è stato tutto un ribollire continuo.
Non sono rimasti a guardare nemmeno Maicol e Giorgio, protagonisti di una discussione piena di frecciatine e dispetti. La Berta, come ormai si autodefinisce il ragazzo emiliano, ha rivendicato attenzioni da parte dell’amico cercando il suo affetto con ogni contorsione acrobatica possibile. Per il calmo Ronchini non c’è stato modo di chiudere occhio fino a quando Maicol non si è tranquillizzato tra le sue braccia.
In tutto questo mix non poteva non esserci anche l’angolo chiarimento per Marco e Carmen, rimasti quasi fino all’alba a parlare dell’evoluzione del loro rapporto su un divano in giardino. In tutto questo la povera Cristina, ormai l’assistente sociale ufficiale, faceva avanti e indietro per controllare che tutto non degenerasse, dando la sua buona parola e qualche biscottino.