Sanremo 2021: provateci voi
Provateci voi. Provate voi a condurre un Festival di Sanremo davanti ad una platea deserta, come mai era capitato nella storia della kermesse. Nel pieno di una pandemia e con mille vincoli da rispettare. Amadeus ha abbracciato la sfida caparbiamente e un primo risultato – a giudicare dalla première – l’ha già portato a casa.
Per quanto prolissa, rituale e fedele alla linea (quella garantita dallo stesso padrone di casa), il presentatore ha restituito al pubblico una parvenza di normalità attraverso la manifestazione che da sempre rispecchia e riflette la coscienza pop del Paese. Certo, un Festival senza pubblico in sala non s’era mai visto: la surreale mancanza ha dominato soprattutto i primi minuti dello spettacolo, nei quali Amadeus e Fiorello hanno preso le misure con questa dimensione inesplorata (e non certo ottimale) dell’intrattenimento.
Senza il riscontro empatico ed estemporaneo della platea – che di sicuro avrebbe innescato qualche prezioso fuoriprogramma – l’intera première ha risentito di una certa meccanicità, ben sdrammatizzata e nascosta dall’alchimia tra i due amici e mattatori della kermesse. Ha stupito in positivo la prestazione di Matilda De Angelis: l’attrice è apparsa disinvolta e a suo agio nel ruolo riservatole. La prova di Ibrahimovic invece è legata ad un assist – è il caso di dirlo – degli autori, che hanno giocato sul proverbiale carattere forte del calciatore per cucirgli addosso il curioso ruolo di ‘guardiano’ del palco.
Emozionante l’esibizione di Diodato, la cui voce sensibile ma potente è diventata un po’ il simbolo del complicato periodo attraversato dal Paese. Ha suscitato invece più di qualche perplessità la prima performance di Achille Lauro: autocompiaciuta, vanitosa, non certo immediata. L’allure da guru di cui l’artista si è ammantato ha depotenziato la sua originalità, trasformando la provocazione in esercizio di maniera.
Sul fronte musicale, ci saremmo aspettati di meglio. E di più. Tra le 13 canzoni della première non abbiamo trovato il pezzo che spacca al primo ascolto. In ogni caso, hanno convinto maggiormente Noemi, Annalisa, Arisa, Ghemon. Il più deludente sinora: Aiello. Non all’altezza del tam tam che li indicava tra i favoriti Colapesce e Di Martino. Sottotono anche Renga e Gazzè. Fedez e Michielin saranno presto tra i più canticchiati. Domani sentiremo gli altri 13.
Sarà un Festival anomalo, ma probabilmente il migliore possibile viste le condizioni altrettanto atipiche in cui esso si svolge.