Blanca è tutta un’altra storia
La Rai negli ultimi anni si è evoluta, superando barriere culturali e sfidando se stessa, ma non era mai arrivata fino al punto in cui si è spinta con Blanca: la nuova fiction Lux Vide è un concentrato di modernità, sia dal punto di vista tecnico che, soprattutto, da quello narrativo e sociale, perchè racconta la disabilità in modo forte, agguerrito, intrigante e molto “normale”.
Partiamo dalla messa in scena: al di là dell’introduzione dell’olofonia, che permette di sentire i suoni ambientali con maggiore intensità, replicando quasi il modo in cui li percepisce un non vedente, in molte scene la scenografia si annulla per mostrare la protagonista immersa nel buio, spingendo lo spettatore ad immedesimarsi e fare un’esperienza quasi estrema, che la tv non aveva mai offerto. In generale le sequenze sono tutte d’impatto, definite da colori molto forti, che danno un tocco pop all’insieme a tengono costantemente viva l’attenzione.
Quanto ai contenuti, Blanca è una donna che ha le sue fragilità e non vengono negate. Tuttavia sembra un po’ una supereroina perchè le combatte e vive la propria condizione con sfrontatezza e coraggio, forte di una capacità investigativa particolare e inusuale che le viene proprio dalla mancanza della vista; esprime la sua voglia di vivere flirtando, provocando, vestendosi in maniera molto femminile, ballando sotto la pioggia e sovvertendo qualunque preconcetto legato ai temi della parità sessuale e dell’inclusività. Con il suo linguaggio, insomma, archivia finalmente il politically correct.
Maria Chiara Giannettacon questo ruolo fornisce poi la migliore prova di sempre: se finora non era mai apparsa particolarmente incisiva, non riuscendo a dare ai suoi personaggi un’identità netta, che lasciasse il segno, stavolta lo fa, immergendosi in Blanca e regalandole sfumature intense, che mixano grinta e dolcezza. E si amalgama bene con il resto del cast, creando un gruppo variegato e funzionale al racconto.
Racconto che, a differenza di quanto avviene sovente, non è per niente prevedibile, anzi: il giallo della prima puntata si è rivelato fin troppo articolato, con un finale in tre tempi che un po’ ha anche confuso, ma di certo non ha annoiato.
8 Commenti dei lettori »
RSS feed per i commenti di questo post
Se sei registrato fai il login oppure Connetti con Facebook
Per commentare non è necessaria la registrazione, tuttavia per riservare il tuo nickname e per non inserire i dati per ciascun commento è possibile registrarsi o identificarsi con il proprio account di Facebook.