THE WEEK AFTER
Dopo gli ascolti “Bulgari” (con la b maiuscola come il gioiellere) di uno scintillante Sanremo, siamo tornati al solito Marrazziano “trans trans” della tv Italica. La Domenica, come al solito, ci ha riportato una nuova puntata di Amici che, oltre ad aver giustamente celebrato il successo del figliol prodigo tornato a casa con lo scettro del Vincitore, ci ha finalmente svelato (potenza degli rvm) che la Celentano è la nipote del Molleggiato. E qui un amletico dubbio ci ha assalito: e se, in verità la Celentano ballasse come lo zio? Proponiamo ufficialmente che la Fracci della Bovisa, la Pina Bausch della via Gluck si esibisca in tutù in una delle prossime puntate. Ti prego Maria, fallo per noi…
Lunedi cosa è successo al Grande Fratello? La destabilizzata Veronica Cialis (nella casa ha fatto arrazzare anche il Confessionale e tutti i bonsai del salotto oltre che riuscire a far infoiare pure Maicol, roba da Guinnes dei Primati) è uscita con un dubbio: chi dovrà abbracciare per primo. Il totem pugliese, Max Scarsarella, o la S-coniglietta Sarah? Finalmente il “premio Nobel della saccenza”, George Leonard, ha potuto riabbracciare, dopo “sofferenze inenarrabili”, l’armata ( una sorta di Corazzata Potemkin in gonnella) Carmela.
E il martedi poteva mancare una meravigliosa e doverosa puntata di “Porta a Porta” di celebrazione dell’ Antonellona-ona ona Clerici con tanto di Pupo de Pupis, Mengoni, Principe ballerino in collegamento da Parigi, Mazza, Mazzi e mazzancolle, con annesse disquisizioni scandalose sul meccanismo del televoto? Manco per sogno…
Mercoledì è partita l’Isola dei Famosi, quest’ anno in edizione “volante” (nella prima puntata son volati tutti, dalla “Mona Nostra” fino al rugbista, in regia pare sia volato anche qualche moccolo). Cosa ne pensiamo dopo la prima puntata? A parte qualche “intoppo produttivo” su cui non vogliamo addentrarci, conoscendo la professionalità di chi produce lo spettacolo, crediamo che ne vedremo delle belle con un Busi che già comincia a “sbusoneggiare” in modo piuttosto ingombrante ed una Sandra Milo che, più che un’icona Felliniana, ormai sembra una maschera di Carnevale; con una debordante Lecciso talmente debordantemente “ricostruita” che sembra che, da un momento all’altro, possa esplodere, con un gladiatore desnudo Luca Ward, bello e polemico, con una Galanti ed una Senicar carismatiche come solo un bicchier d’acqua piovana sa essere, con uno show-chef come lo “sguattero della Isoardi” (non ricordiamo manco il nome, ci scusiamo coi lettori) simpatico come una caraffa di acido muriatico ed un carismatico Rin-tronista bello e dall’eloquio colto-coatto, come solo i Rin–tronisti belli e dall’eloquio colto-coatto sanno essere.
Da quel poco che siamo riusciuti ad “annusare”, crediamo che quest’anno i Non Famosi potranno dare grandi soddisfazioni nelle alchimie del programma, in quanto ci sembrano scelti con grande maestria: occhio al bellone moro con la Senicar e al Rambo de noantri con la Burt o con la Milo… (trashissimo!!!). Un’ultima doverosa osservazione sul Rubicondo Rossano che, in versione inviato, quando entra stanislankyanamente nel ruolo dell’ inviato, ci sembra più che altro un maitre d’ albergo: affettato ed inappuntabile (persin troppo).
E arriviamo a parlare di par condicio e di quel santuomo di Santo-Santorum-Santoro e di “Anno Zero” con ospiti il vedovo di Fiorello, lo sfiorellizzato giocatore redento, Marco Baldini, la Volacolomba Barbara Palombelli in Rutelli e Lui, il truce, il giovane-vecchio, il Bukowsky della Brianza, l’uomo più scaricato (da I-Tunes) dell’etere, Morgan, che finalmente, ieri sera, ci ha deliziato con la sua opera rifiutata dalla Banda Mazzotti. Oltre ad averne apprezzato la qualità del brano, cosa altro abbiamo saputo? Che ha fatto bene a non andare a Sanremo (non tutti i Malox vengono per nuocere) ma soprattutto che artisti del suo calibro come Fossati, Guccini, Battiato non sarebbero mai andati. Con quest’ultima affermazione il Marco Castoldi, in arte Morgan, ci sembra e sottolineo ci sembra che, in qualche modo, l’abbia “fatta fuori dal vasino”. Noi crediamo che prima di omologarsi ad artisti del calibro di Fossati, Guccini, Battiato, debba, magari ancora per qualche anno, ”pedalare”, essendosi i Tre artisticamente consolidati attraverso una carriera non solo trentennale, ma fatta di decine di album e migliaia di concerti. E tutto questo senza aver ottenuto, a differenza sua, la consacrazione popolare ‘come giudice di un programma televisivo che gli ha permesso di far conoscere al grande pubblico le sue indubbie doti artistiche: Morgan, in definitiva, con X Factor è diventato, da artista di nicchia, artista popolare. Per tutto il resto, non vogliamo, volutamente (è un rafforzativo “ voluto”), entrare in discorsi di finto perbenismo su droghe, traumi familiari, depressione: simili problematiche devono essere sviscerate in altre sedi più opportune e qualificate.