CASO SCAZZI, ORA IL VERO ORRORE SONO I TELEGUARDONI E I GIORNALISTI DA OBITORIO
La telecamera si avvicina piano, indugia sui particolari: ecco il garage degli orrori, dove l’orco Michele Misseri ha ucciso la piccolaSarah Scazzi. E tutti lì a guardare, occhi sgranati, a immaginare gli indicibili orrori che il mostro è riuscito a compiere. Lo spettacolo macabro va in onda senza pudore, invadente e morboso, a qualsiasi ora. C’è anche qualcuno che si indigna in diretta -”vergogna, non si fa!“- ma è per finta, perchè in fondo un omicidio come questo non capita tutti i giorni. Così Avetrana è diventata il centro del mondo, tra riflettori e microfoni, luogo di pellegrinaggio dei teleguardoni da obitorio.
Ci avevano scosso e fatto riflettere gli occhi vitrei e l’espressione di mamma Concetta, che davanti alle telecamere di Chi l’ha visto? apprendeva la notizia della possibile morte di sua figlia. Tolleravamo a fatica il dover assistere alle ricostruzioni del delitto sulla base delle ammissioni confuse dell’assassino; da incubo vedere la morte di Sarah alla moviola. E che tristezza le interviste ai familiari distrutti dal dolore, i giudizi sommari di alcuni giornalisti e certe opinioni buttate lì giusto per cavalcare l’evento. Credevamo si fosse toccato il fondo, parlavamo di spettacolarizzazione del dolore ma eravamo solo all’inizio.
Con il passare dei giorni la morte della dolce Sarah è passata in secondo piano, eppure il caso Scazzi non è stato abbandonato per un attimo, anzi ha riempito i palinsesti per soddisfare il voyeurismo dei telespettatori. E non parliamo di poche persone, ma di un pubblico reale e ben nutrito che ha fatto schizzare in alto gli ascolti dei programmi di approfondimento. Gli appuntamenti con Quarto Grado, le “esclusive” di Domenica Cinquee dell’Arena di Giletti, le rivelazioni di Matrix ePorta a Porta e i collegamenti in diretta da Avetrana ogni tre minuti. Il parere del criminologo, della sessuologa e dello psicologo, il commento del giornalista e la reazioni del pubblico in studio. Nonostante gli approfondimenti alla cronaca si potessero esaurire nello spazio riservato ai notiziari, la vicenda è diventata onnipresente. Tutti a parlarci sopra per intere giornate, a ricamare sul dolore oltre misura, senza vergogna.
Ora sul caso sembrano aprirsi nuovi scenari, infatti secondo gli inquirenti anche Sabrina (figlia di Michele Misseri e cugina di Sarah) potrebbe essere coinvolta nell’omicidio. La cosa inquietante è che la ragazza, dopo ore di silenzio trascorse in Procura, avrebbe chiesto se alla tv avessero parlato male di lei. Dicono che Sabrina si sia interessata in particolare alle dichiarazioni che Barbara Palombelli, una delle presenze più assidue nei dibattiti televisivi sul caso Scazzi, le aveva riservato.
Sarebbe ora che le telecamere allentassero i loro obiettivi, smettessero di frugare nella vita privata di una famiglia e di una comunità. Basta parlare di questa vicenda con curiosità morbosa e impietosa invadenza! Che c’è ancora da dire o da sapere? I teleguardoni dovrebbero rendersi conto che le lacrime di mamma Concetta non sono le stesse del concorrente di un reality che piagnucola perchè è finito in nomination, e dovrebbero altresì capire che a volte spegnere la tv può diventare un nobile gesto di pietà.
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