AMICI AI TEMPI DEL BUNGA BUNGA. GAROFALO COME TINTO BRASS, UN POETA DEL TROMBE’
‘Dodici volte gli uomini si sono trovati con la testa tra le gambe delle donne’. Il bollettino di guerra indignato di Garrison Rochelle, uno che smutanda i ballerini facendoli ruotare con delle palle in mano, sembra da reparto di ostetricia, ma invece è solo Amici. E’ così spropositato il numero delle sfide della quinta puntata che ad un certo punto, all’annuncio della decima prova (siamo già oltre la mezzanotte!), dal pubblico si leva il grido GAROFALOOOOO. Dall’arco prosodico di chi lo pronuncia, il quadrisillabo sembra voler dire: solo tu ci puoi salvare. E in effetti, se fino a quel momento i trombè li aveva sentiti solo la Maionchi, non può che essere Marco Garofalo, ribattezzato il Tinto Brass del talent,a portarli veramente in scena. Nell’ignuda folla di gambe e di teste che si avvinghiano si distingue solo la tutina sapientemente disegnata sul corpo di Eleonora Scopelliti, ormai musa ufficiale del Garofalhard nazionale così apparentemente indifferente alle accuse di Garrison di essere troppo osè da affermare: ‘Josè sta de llà‘- manco fosse il gallo cedrone di Carlo Verdone.
Si chiude alle 00,45 e per di più senza verdettoper lo svenimento di Giulia arrivato quando ancora si era solo all’inizio dello strazio dei vestitini privi di effetto. Causa ‘insostenibile pesantezza dell’essere’ il ritmo di una puntata che poteva essere giudicata positiva si spezza senza rimedio, lasciando nella mente solo le pornocoreografie tonificanti per l’attenzione e le battutacce più eclatanti di Platinette, a cui però ad un certo orario della serata andrebbero chiuse le fontane per evitarle di sconfinare nella sguaiatezza ripetitiva.
Accade ad un certo punto che ti assalga il brivido di paura al solo al pensiero che una nuova coda di danza classica di uno dei soliti patè e qualcosa, fatta con un piede legato alle orecchie e uno immobilizzato nel cemento, possa apparire sul proscenio fornendo pretesti a La molleggiata e il baffetto per battibeccare. Cosa hanno fatto di male i telespettatori per beccarseli puntata per puntata? Perché a teatro fanno gli splendidi e gli chic e in tv invece salgono senza rispetto sugli zebedei del pubblico, manco fossero un marito e una moglie che si sono lasciati da poco?Piace la variazione sul tema duetto. I ragazzi erano meno impacciati, l’armonizzazione è risultata migliore, l’effetto scenico più piacevole e l’ausilio degli ospiti più affettuoso. Quel sospetto che Amici fosse diventato una tappa d’obbligo per promuovere dischi e concerti, o peggio ancora per volere delle major stasera non si è respirato e lo spettacolo ne ha guadagnato. Sabrina Ferilli si dimostra un’artista completa, capace di adattarsi a tutte le situazioni. Christian De Sica in versione più sofisticata rispetto al Cinepanettone è sempre una bella riscoperta. Il meno abile a calarsi nel cantante per una serata è sicuramente Beppe Fiorello, attore di un’intensità straordinaria ma che sul tosto remake di Modugno si è trovato abbastanza a disagio.
Ancora una volta belle le coreografie e la scelta di puntare sulla diffusione del repertorio classico, se poi non si tendesse a banalizzare eccessivamente sdoganando trash con la scusa di rendere il tutto più accessibile alla gente. La vittoria dei Bianchi con un televoto ballerino che ad un certo punto della serata sembra quasi sospinto dalla frequenza, che non si vedeva da un bel po’ se proprio vogliamo dirla tutta, con cui la Castigatrice rende noti gli aggiornamenti. Dopo undici prove l’inerzia del gioco conferma la legge della statistica impeccabile di Amici, e i Bianchi si riscattano della sconfitta precedente.
Il verdetto rimane però appeso ad un filo però a causa dello sforamento assurdo e del malore di Giulia e toccherà aspettare la prossima puntata per sapere come gli esperti valuteranno che vada ricomposto l’equilibrio tra le squadre. Il sospetto è che la botola dell’esclusione potrebbe aprirsi sotto i piedi di Francesca che, se fosse così, chiuderebbe la sua esperienza con un canto del cigno non proprio degno del profilo di outsider che si stava pian piano ritagliando, a suon di colpi di scena e di improvvisazioni pericolose che fanno tremare la proffy Fontana.
Cosa penserà il desaparecido Jurman di questa puntata che lo vede di nuovo protagonista come spettatore esterno che preferisce non essere più invischiato in questo gioco di dischi, contratti e major. Il più affranto per la sua uscita di gioco sembra però essere proprio il nemico Zerbi che adesso deve inventarsene una più del diavolo per intervenire, dato che il suo ruolo di antagonista e contradditorio nel tremendo schema delle squadre è venuto meno.
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