ISOLA DEI FAMOSI 8: QUELLI CHE ‘MISERIA E NOBILTA” GLI FANNO UN BAFFO
C’era una volta un principe e un’isola… quello che vi narriamo però non è la storia del piccolo principe di Saint- Exupery ma solo le tragicomiche avventure di un Emanuele Filiberto ridotto simpaticamente a cotoletta e a colabrodo di fango pur di riconquistare con gli araldi-fantoccio quella nobiltà di gradi che gli italiani gli hanno a lungo negato. Dalle stelle alle stalle con grande ironia il Principe si presta per la seconda volta alla provvida (s)Ventura destinatagli dall’Isoladei Famosi
Dalla nobiltà alla miseria, e viceversa: in quest’isola che occheggia all’esistenzialismo e al trash con la giusta miscela il timer tiranno condensa una puntata di ricchi avvenimenti e di miseri svelamenti d’altarino. Regina di questi equilibri è ancora una volta Eleonora Brigliadori che, tra un seme della discordia e un seme per la panza, non cede alle tentazioni della carne. Da buona vegetariana dice no al filetto ma sta in mezzo ad ogni discussione come un verde prezzemolino.
Se l’abbandono di Nina Moric sembrava aver riappacificato la tribù isolana ci pensano i sagaci autori a scuotere i protagonisti della quiete della tempesta. Un gioco psicologico molto acuto e qualche panino… e il gioco è fatto. Nel Paese in cui tutti fanno di tutto per portarsi a casa la pagnotta i naufraghi, per paura di essere giudicati egoisti dall’occhio inflessibile della puntata e dalla malalingua della Mona, glissano e fanno di misericordia virtù. Per un Thyago che segna ancora quota zero alla voce pagnottao, c’è il suo amico Pedro che sblocca il risultato.
Menomale che ci pensano Laerte e Roberta, i personaggi attualmente più forti e forse i veri protagonisti della volata finale, a ricordarci le nostre origini con una rispolverata della verace filosofia della società dei magnaccioni. Prima con un ‘la pagnotta io la prossima volta state sicuri che me la magno alla faccia loro’, poi con un ‘e mo so c…. vostri’ rivolto agli altri è proprio Pappalardo junior a mandare in visibilio la Ventura (anche per la sua scelta di contrapporre la Fogar alla Brigliadori per la prossima eliminazione).
Proprio la parente di meno ‘coccolata’ dalla Ventura è oggetto dei più spietati zan zan della conduttrice più ‘politically uncorrect’ della televisione italiana. La figlia dell’esploratore è riuscita a farla in barba ad un altro pezzo da novanta come Gianna Orrù, la sarda di ferro, autrice di un percorso veramente encomiabile a livello di resistenza ma di cui ci piace conservare due immagini frivole: la sua woodstockiana fumata da figlia dei fiori e la sua tirata di spaghetto degna del celeberrimo film di Totò.
Probabilmente la soglia dell’Auditel rimarrà ancora al di sotto delle lecite aspettative per una macchina di spettacolo così importante, ma non si può non apprezzare la qualità del varietà portato sugli schermi all’interno delle maglie del reality: l’avventura e l’azione, il talk, i sentimenti, l’intrattenimento. Dalle belle lacrime collettive, inequivocabilmente vere, dopo il video della figlia di Giorgia Palmas alle varie perle delle ottime spalle in studio, passando per il tatto usato stasera sulla questione del piccolo Carlos, su Raidue il naufragio dovrebbe poter continuare, e con il massimo del sostegno dei piani alti. Comunque la pensiate- direbbe Michele Santoro.
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