GRANDE FRATELLO 12: CAST INTERESSANTE MA KICK OFF MACCHIETTISTICO
Dialoghi surreali, sorprese non sorprendenti, un’idea di cultura quasi sgradevole. Padri, madri e nonne che si commuovono perchè pargoli e nipotini ce l’hanno fatta, e non perdono occasione di accompagnarli mediaticamente fino alla porta (con un inevitabile retropensiero fisso: siamo davvero ridotti così?). Il gioco del Grande Fratello non esiste più: c’è una vita nella vita che sbatte dentro ad un barattolo senza ossigeno. La verità è nei lapsus, l’interesse nei dialoghi notturni liberi. Alessia Marcuzzi, in grandissima forma dopo la maternità ma vocalmente un po’ ‘acciaccata’, apre con una sigla ben studiata ma torna troppo presto a giocare alla burlona.
Latino maccheronico, Foscolo ed Herman Hesse usati come arma da brandire al pari di extension e french manicure, scollature gluteali per far colpo alla prima sera. Strana Italia, caricaturale. Non che il nostro paese brilli in questo momento per un’abbondanza di investimento in cultura e ricerca ma ancora una volta Mediaset costruisce per l’intrattenimento un carro carnascialesco.
Pupi e qualche secchiona, speriamo solo che almeno questa volta ci risparmino la prova di storia e cultura generale con il massacro del Risorgimento, delle poleis greche e di Federico Barbarossa. Purtroppo ci ha già pensato il professor Signorini a etichettare come poco fortunata la concorrente (fastidiosissima nel suo sfoggio illetterato delle sue letture) che si spaccia per divoratrice di romanzi.
Da libro Cuore il rimbrotto dell’opinionista sull’uso meridionale di ringraziare la Madonna per l’ingresso in casa, per non dire della Marcuzzi che si terrorizza temendo una bestemmia già allo start, e che poi, rincuorata, promette di sgridare gli inquilini.
Il cast sembra frizzantino al punto giusto, nonostante il ricadere costante nelle maschere e la stereotipia a go go: il principe di Foligno reincarnatosi in un compaesano falegname rimasto solo in extremis fuori gioco, il barese dai toni aggressive, la grande abbuffata del romano che guarda provocatoriamente la pasta in tavola. L’unica nota bizzarra è la mamma burlesque, ma è solo la calamita per la stampa scandalizzata. Per ora niente buzziconi e tantissimo belvedere‘. E’ come se il reality se ne infischiasse del reale o non sappia dove e cosa sia, nonostante le mazzate profonde che sera dopo sera la fiction e l’intrattenimento meno strutturato ricevono tra capo e collo.
Sono davvero così gli italiani, o quantomeno la maggior parte dei nostri compaesani si può identificare in questo modello da cartolina pecoreccia? Il senso artificiale di costruzione delle macchiette e dei personaggi ha un po’ stancato: gli spavaldi tirati a lucido che grondano fiumi di lacrime al primo approfondimento personale se non si possono definire come eccessivi, sono quantomeno inquietanti.
Il cliché del concorrente chiagne e fottecontinua a navigare imperterrito e si guarda all’Oriente (chi ha riso per la storia del principe indiano alzi la mano!) con la stessa sciocchina idea dell’esotismo che ad occhio poteva portare con sé solo qualche provocazione boccaccesca. Non ci sono eliminazioni a primo impatto, diremmo finalmente. Il pubblico potrà determinare la classifica votando il preferito: si prevedono nomination bloccate anche quest’anno.
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