LUCIA ANNUNZIATA NON DIGERISCE LA PARODIA DI SABINA GUZZANTI (VIDEO)
Non si vedeva una Lucia Annunziata così rossa, di rabbia, dai tempi del famoso screzio con Silvio Berlusconi. Ci voleva la migliore performance di Francesco Rutelliper far emergere un lato insolito della giornalista conduttrice di In mezz’ora, che di solito punta più sulla tecnica dell’interruzione con il fuoco di fila di domande lasciandoal collega Santoro i flussi di coscienza. Di base potrebbero esserci anche gusti personalilegati alle scelte politiche sempre più centriste del marito della Palombelli, tra i principali fondatori e ‘traditori’ della nuova sinistra italiana.
Si parla della vicenda Lusi e dei conti che non tornano, è proprio il caso di dirlo. Dinanzi ad un ennesimo interrogativo l’ex radicale, poi margheritino e oggi Api, glissa cercando di andare a parare altrove, come a voler dire alla sua interlocutrice di non essere monocorde e puntigliosa su una vicenda che sperava di aver chiarito con le ricostruzioni ufficiali in conferenza stampa.
Davanti a questo atteggiamento di Rutelli, alla sua ritrosia all’interrogatorio arriva la reazione della Annunziata che apre un retroscena televisivamente molto interessante almeno per due motivi: il richiamo al dovere del giornalista del servizio pubblico di attanagliare i soggetti esposti, e, quello ancora più succulento, un commento all’ennesima imitazione di Sabina Guzzanti, ormai nemica giurata.
In barba alle imitazioni che vogliono sempre l’ex sindaco di Roma come placido e remissivo i toni si alzano. Rutelli provoca la conduttrice facendola passare per una che legge la scaletta senza ascoltare le risposte, ripete più volte di non insistere, cade persino in un poco diplomatico: ”ancora mi rompete le palle?#8221;
Allora la sfuriata dell’intervistatrice non va tanto per il sottile. Pur non essendoci Palestina e Israele in mezzo, l’impennata di nervosismo della Annunziata ritorna al massimo storico registrato all’epoca dell’abbandono dello studio di Annozero. La precisazione, che poi si rivela un’ottima frecciatina per chi la presenta al pubblico in versione parodica, cerca di mettere ordine:
”Anche io faccio un mestiere che ha una certa funzione pubblica. Ogni tanto anche a noi giornalisti dateci la possibilità. Non mi tratti come una deficiente, per favore. Come deficiente mi trattano moltissime persone, a cominciare da Sabina Guzzanti. Sono abituata a questa cosa”.
Uno scatto che rivela una sofferenza, quasi una frustrazione, per l’astio che in fondo arriva da un fuoco teoricamente non nemico dal punto di vista ideologico. Chissà poi cosa la infastidisca di più della sua caricatura: i suoi anacoluti, l’esagerazione di alcuni particolari fisici, la sua dizione (sicuramente non da speaker, tra gutturali e velari spesso traballanti) o proprio l’immagine di donna non molto brillante e un po’ piegata alle logiche di compromesso da azienda Rai, che la Guzzanti vuole a tutti i costi imporre?