X FACTOR 6: SECONDA PUNTATA: TRA LE LAMETTE DELLE DONATELLA E IL TOCCO DI TOMMASSINI
Siamo qui e stiamo commentando la seconda puntata del live di XFactor 6, quindi la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja ci ha lasciati a “mano libera di digitare”, nonostante non avessimo sottolineato abbastanza il carattere internazionale dello show e la maestosità della scenografia, pronta per ospitare Cleopatra da un momento all’altro. Bene, a questo punto però dobbiamo farvi una “rivelazione”. XFactor è un format. E non è un format italiano. Se lo fosse, sarebbe probabilmente Amici di Maria De Filippi. E i grandi ospiti internazionali ci andrebbero a fare gli snob.
Quindi non stare lì a sottolineare… “wow come è internazionale XFactor” non ci fa sentire poco patriottici. Detto questo, guardare criticamente una puntata di XFactor è altro dal criticare il programma in sé. Non è che se ci piace Jude Law dobbiamo incondizionatamente amare anche i suoi punti neri. Suggerirgli un buon centro estetico non significa che pensiamo sia brutto.
La prima manche potrebbe essere titolata “Alla ricerca della personalità perduta”. Nessun cantante è sopravvissuto alla messinscena della propria performance. Tutti bravissimi, tutti intonati ma o Tommassini è troppo bravo o loro lo sono troppo poco. Nice ha cantato, peraltro benissimo, Lonely Boy dei Black Keys inchiodata al palco su un paio di zeppe rubate ai Cugini di Campagna. Per ricoprirle di paillettes, Tommassini ha dovuto scucire un paio di vestiti di Valeria Marini. Dopo le Donatella che cantano “Lamette” di Rettore con la maschera di Hannibal, ecco Romina che canta The Voice degli Ultravox e come spesso accade quando c’è di mezzo Morgan, la spiegazione del pezzo è più interessante dell’esibizione. Daniele canta Madness dei Muse. I giudici sono tutti d’accordo. Ha un aspetto internazionale e anglosassone.
Gli Akmè in questa performance hanno avuto un solo punto di forza: la canzone di Battiato. Elio si avventura in un giudizio su cosa farebbe lui se fosse il loro produttore. Va bè, dai che siamo boccaloni, ma non bisogna essere lo squalo bianco per supporre che non li produrrebbe mai. Dopo l’esibizione di Ics e la sponsorizzazione che ne ha fatto il suo giudice, manderanno Morgan a vendere materassi ai fachiri. Così poi i fachiri dormiranno sul morbido e sui chiodi ci mettiamo Ics. Gli Akmè vanno allo scontro finale. E i ragazzi della seconda manche tirano un respiro di sollievo. L’unica possibilità che il trio ha di vincere contro uno qualsiasi di loro è di trasformarsi in altro. In un solista, per esempio. O nei Bee Gees.
Tra un manche e l’altra si esibiscono i 4 ragazzi candidati a entrare nel programma. Up3side, Alessandro, Gaya e Michele cantano pochi secondi uno dopo l’altro. Questi più che 4 talenti sono 4 cantonate. Quelle che hanno preso i giudici non facendoli entrare nello show. Passa Alessandro della squadra di Simona Ventura. Noi volevamo Gaya, ma cavolo quando Alessandro Cattelan spiega le modalità di voto si trasforma in un assistente di volo che dà le istruzioni in caso di disastro aereo e noi ci distraiamo di default.
Parte la seconda manche. E la prima impressione è che Tommassini abbia finito gli effetti scenici. Se esiste un santo protettore delle performance, a lui vanno i nostri più sentiti ringraziamenti. Yendry canta Call me maybe, pezzo dance. E anche se la sua più che una coreografia è sembrata il ballo di una assalita dalle zanzare tigre, la ragazza raggiunge l’obiettivo di superare l’esibizione a impatto zero della scorsa puntata.
Chiara Galiazzo è assolutamente fantastica. Canta Somewhere over the rainbow. Per lei nessun arcobaleno in cartongesso a cui ammanettarla nè un completino di pelle per dare una rivisitazione sadomaso al fantastico mondo del Mago di Oz. Solo voce e musica. Sembra quasi la concorrente di un talent. Regaliamo per favore un sorriso ai Freres Chaos. Non è che il loro tormento interiore debba diventare anche il nostro. E’ il turno di Davide e la notizia è che… canta in inglese. Alla faccia dello show internazionale. Cixi canta Tutto l’amore che ho di Jovanotti con tutte le note che ha, diesis e bemolle compresi. Erano troppe. Prima di sapere chi sarà il secondo potenziale eliminato, si esibiscono i Club Dogo con Giuliano Palma in P.E.S.. Altro che ”non saremo stanche neanche quando ti diremo ancora un altro si”, qui si parla di uomini stressati.
I Freres Chaos allo scontro finale contro i loro compagni di squadra, gli Akmè. Praticamente una effervescente sfida all’ultimo… brio. Le Donatella distribuiscono preventivamente lamette al pubblico, nel caso in cui la situazione dovesse generare. Le ultime esibizioni dei due gruppi hanno un valore aggiunto. Una delle due sarà sicuramente l’ultima. Passano i Frerer Chaos. E una lacrima scende sul loro volto sottoforma di gioia liquefatta. Sul nostro viso invece qualcosa scende ad appannarci gli occhi. Fortunatamente è sonno e non cataratta.