TECHETECHETE’, STUDIO 5 E NORD SUD OVEST EST: L’EFFETTO MEMORIA DEL PICCOLO SCHERMO
Nelle sere d’estate, quando la programmazione televisiva arranca, l’effetto memoria torna prepotentemente sul piccolo schermo, un po’ per disimpegno e un po’ per riduzione dei costi, per farci rivivere le emozioni, belle o brutte, del passato. Quest’anno in particolar modo, l’amarcord non si è fatto attendere nè sugli schermi Rai nè su quelli Mediaset.
Bissando abilmente sull’ingegnosa riproposizione di Montalbano, da sempre campione d’ascolti, Mamma Rai ripropone, anche quest’anno, il fortunatoTecheTecheTè, uno dei successi più azzeccati della rete. E’ vero che il programma si scontra contro i video triti e ritriti di Paperissima Sprint, ma la verità è che, dietro le clip assemblate dagli autori, si nasconde qualcosa di più magico e profondo. Ogni puntata è introdotta da una lettera dell’alfabeto ed è dedicata a un tema: da “G come Gelosia” a “P come proibito” a “T come teledisastri” e via così, in un continuo rimando fra passato e presente. Un’accurata tematizzazione, un montaggio intelligente che leghi un’immagine all’altra dando un senso nuovo, che è proprio ciò che non è riuscito a fare loStudio 5 di Signorini.
E’ vero che anche Mediaset può contare su un ricco materiale di repertorio ma, certe volte, così come dimostra la macchina del tempo di Rai 1, i semplici filmati potrebbero dire molto di più della retorica forzata a cornice degli stessi. Legare un ospite a un altro, una storia all’altra non è affatto facile e, se qualche volta si è riusciti a tramandare una coerenza narrativa, altre volte gli stacchi fra personaggi del passato e del presente risultavano forzati e privi di logica. Diverso è il caso di Nord Sud Ovest Est che vira dal medium televisivo per arrivare al suo antenato più prossimo: la radio. Ripercorrere le hit che hanno conquistato le nostre estati con colori vivaci, interviste in loco e un Max Pezzali in gran forma, è stata davvero una trovata interessante.C’è da dire, anche, che l’idea del viaggio, anche se a bordo di un camper hippie, fa sempre presa sul pubblico e spostarsi materialmente per chiacchierare col cantante che ha reso celebre il tormentone sciorinato dal programma, è un bel passo avanti. Che si ricordi la straordinaria coppia di Sandra Mondaini e Raimondo Vianello o l’esordio alla conduzione di Maria De Filippi o, ancora, la prorompente “Boys Boys” di Sabrina Salerno, la tv del presente celebra la tv del passato agghindandosi a festa e, nella maggior parte dei casi, l’esperimento può dirsi riuscito.