OCCUPY SANTORO (E FAZIO): BRUNETTA CHIEDE IL DIRITTO DI RETTIFICA NEI TALK
Renato Brunetta non si ferma più. Dopo la crociata agli stipendi d’oro in Rai, ora il capogruppo del Pdl alla Camera ha intrapreso una battaglia a favore del diritto alla rettifica esteso a tutti i programmi di informazione. L’iniziativa, lanciata dallo stesso senatore sulle colonne de Il Foglio, si chiama provocatoriamente Occupy Santoro, ed è concepita come “qualcosa di situazionista e anarchico ma basato sulla legalità, anzi contro l’llegalità di chi si chiama Servizio Pubblico e invece trita il prossimo per scopi cannibalistici“.
Occupy Santoro, Brunetta: rettifica anche nei talk show
Oltre a Santoro, i destinatari della campagna sono tutti i conduttori di talk show. L’iniziativa – ha spiegato Brunetta – è avallata da un decreto legislativo e richiede che l’eventuale rettifica venga concessa “in fascia oraria e con il rilievo corrispondenti a quelli della trasmissione che ha dato origine alla lesione degli interessi. Rilievo identico vuol dire: stesso spazio. Ma anche uguale potenza espressiva. Medesima teatralità, o comunque qualcosa del genere“.
“Non tutti siamo bravi come Santoro nel recuperare pentiti delle mutande” ha poi accusato il senatore. Esplicito il riferimento a Servizio Pubblico, che settimana scorsa aveva dato spazio alle dichiarazioni shock di Michelle Bonev su Silvio Berlusconi e Francesca Pascale. Prevedendo che Santoro possa rifiutarsi di concedere una replica, Brunetta ha precisato: “la legge non dice che dev’essere durante la medesima trasmissione. Santoro può rifiutarsi, dunque, e La7 proporre uno spazio ritenuto equipollente, magari il mercoledì“.
Occupy Santoro, Brunetta sfida anche Fazio
Poi Brunetta ha rincarato la dose, rilanciando:
“Anzi la rettifica per essere davvero adeguata deve essere pronunziata da delegati della parte offesa, avendo al fianco, come testimonial silenti, Santoro e Travaglio, oppure – in un altro caso, ad esempio quello di Maradona che fa il gesto dell’ombrello a Equitalia – Fazio e la Littizzetto, miracolosamente muti e senza smorfiette da parrocchietta“.
Il capogruppo del Pdl sembra crederci sul serio, ed annuncia battaglia. “Si può chiamare anche contrappasso. Ma eviteremmo di usare una parola dantesca a proposito di Santoro. Quello va bene per Occupy Benigni” ha aggiunto, lasciando implicitamente intendere che anche i comici dovranno stare in campana.