RE-FASHION: UN RIUSCITO LABORATORIO SARTORIALE UTILE ANCHE ALLE TELESPETTATRICI INESPERTE
Forse Carla Gozzi ed Enzo Miccio non approverebbero il look diAlessandra Impalli, fashion e costume designer nonché presentatrice di Re-Fashion su Real Time, perché non sempre i capi che indossa corrispondono a quelli che loro consiglierebbero a chi ha il suo fisico. Ma di certo non le urlerebbero mai contro Ma come ti vesti?! perché, anche se osa forse troppo con il proprio look, di fashion Alessandra se ne intende per davvero.
Re-Fashion: quando i professionisti sanno parlare con semplicità
All’indomani della fine della prima stagione del suo programma di taglia e cuci che, partito lo scorso 21 ottobre, aveva come obiettivo quello di insegnare alle donne a ridare vita ai vecchi abiti dell’armadio, possiamo dire che la missione è stata compiuta. Certo, le telespettatrici dovranno imparare ad usare una macchina per cucire ma, una volta fatto questo e con un po’ di impegno, potranno seriamente non buttare via niente e cambiare identità ai capi del guardaroba.
Se Carla Gozzi in Guardaroba Perfetto crea gli abbinamenti con quello che trova nei cassetti, la Impalli da re-fashionista ha fatto ben altro: ha trasformato un plaid in una gonna, un vecchio chiodo in una borsa alla moda, della semplice stoffa in un capo indossabile sia come pantalone, che come top che come abito. Imprese sulla carta davvero molto ardue che, però, compiute con il suo sorriso e la sua voglia di divertirsi, sono sembrate accessibili a tutte e forse lo sono per davvero.
La telespettatrice di Real Time avrà bisogno di un po’ di tempo per emulare la padrona di casa, naturalmente. Dovrà rivedere con molta calma e diverse volte i tutorial presenti sul sito del canale, perché la mezz’ora della puntata televisiva di certo non basta a carpire i segreti della sartoria del ri-uso. Ma con le dovute ripetizioni e con pochi strumenti del mestiere potrà anche lei creare un basco da un vecchio vestitino di jersey.
Sebbene Alessandra Impalli, in una rubrica del programma, abbia mostrato infatti al pubblico una serie di oggetti mai visti ai più che sarte e costumiste invece troveranno irrinunciabili, per le sue creazioni ha sempre usato semplici cartamodelli creati da lei, altri abiti su cui lavorare e nulla di fantascientifico. Incredibile ma vero.
Insomma, Re-Fashion si è rivelato un modo intelligente per coniugare relax e produttività. E, in attesa dell’auspicabile seconda stagione, aspiranti stiliste consolatevi con le repliche mattutine di Real Time.